di Gianfranco Perri
Devo ammettere che in certi momenti si fa un po’ fatica ad essere ottimisti e speranzosi sul presente e sul futuro di questa nostra città. Tant’è che, mio malgrado, anche in me per almeno un paio di volte durante quest’anno è prevalsa la tentazione di unirmi, in questo mio blog, al sempre affollato “coro deploratorio”. L’ho fatto appena giunto a Brindisi all’inizio dell’estate a proposito dello sconcio problema della sporcizia e dell’incuria da cui trovai assillata tutta la città e l’ho fatto ancora, appena giunto a Brindisi più di recente, in pieno autunno, a proposito dell’imperdonabile quanto risibile errore fatto dai tecnici responsabili della restaurazione della banchina del Casale, i quali hanno montato costosissimi protettori distanziatori del tutto incompatibili con le operazioni di attracco della motobarca, rinviando ancora -e chissà fino a quando- il ripristino dello storico approdo ai piedi della scalinata.
Oggi, invece, di nuovo in ripartenza da Brindisi e con soddisfazione, scrivo in aereo questo breve blog pervaso da un franco ottimismo, forse anche stimolato dalla complicità della sempre sorprendente “luce di Brindisi” in questa luminosa e frizzante mattinata dicembrina.
Quando si dice… “il caso”: proprio in questo istante il comandante del volo per Roma ha annunciato la partenza, raccontandoci che il tempo lungo il tragitto sarà buono e che a Roma troveremo bel tempo, anche se -lo ha detto letteralmente al microfono- “il cielo e il mare di certo non li troveremo così belli come quelli di Brindisi!” Ma vengo al dunque: Perché quest’ottimismo e questa rinnovata speranza sul futuro di Brindisi? Semplicemente perché in queste settimane trascorse in città ho potuto costatare che, nonostante i tanti ed impellenti problemi che assillano i brindisini, la città palpita anche di tante -veramente numerose- belle, interessanti ed importanti manifestazioni culturali copiosamente partecipate da giovani e da meno giovani brindisini.
Mostre fotografiche e pittoriche, spettacoli teatrali, presentazioni di vari libri di autori brindisini e non, dibattiti sulla storia sulla religione e sulle tradizioni del territorio e, inoltre, tante manifestazioni musicali di pregevole livello artistico e, naturalmente, tanti irrinunciabili incontri eno-culinari alla riscoperta dell’autentica tradizione contadina e marinara di Brindisi. Non ne ho registrato un conteggio completo, ma nei quaranta giorni appena trascorsi a Brindisi sono stati calendarizzati in città ben più di un’intera dozzina di eventi culturali, in media quasi uno ogni due giorni e devo annotare che in qualche occasione ho finanche dovuto rinunciare ad assistere a qualcuno degli eventi, proprio per la concomitanza di alcuni di essi: veramente bello, veramente encomiabile, veramente gratificante, veramente speranzoso! Naturalmente non è il caso di proporne qui un elenco integrale, sia perché sarebbe troppo lungo e comunque incompleto, sia perché credo che l’elenco di tali manifestazioni sia facilmente rintracciabile in altre sedi.
Però mi piace perlomeno ricordare i vari convegni promossi in queste settimane dall’attivissima Società di Storia Patria di Brindisi con -tra altri- l’incontro su “San Lorenzo alla battaglia di Albareale” sotto la spinta dell’infaticabile suo presidente Giacomo Carito e del suo segretario Antonio Caputo, il quale ha anche presentato proprio pochi giorni fa la sua più recente e suggestiva fatica editoriale “Viaggio nella memoria popolare brindisina”. E voglio citare anche la presentazione del libro autobiografico “Sulle ginocchia” dedicato alla figura umana di Pio La Torre, scritto da suo figlio Franco. E segnalo inoltre Dario Stomati, che ci ha presentato una sua nuova produzione letteraria “Eroi e guerrieri. Dall’antichità al Medioevo”.
E poi…, la musica. Nell’indubbio riflettersi dell’antica e ben radicata cultura musicale brindisina, tante manifestazioni di ottima qualità: dal concerto del pianista salentino Roberto Cappello tenuto nella sala del Palazzo della Provincia, alle numerose serate musicali protagonizzate da altrettanti “musicisti brindisini doc”: il bravo cantautore Rino Pisani con il suo “anima libera”, il caro amico e grande maestro del sax Angelo Trane, gli amici della Band del superlativo trombettista Franco Sgura e di tutti i suoi bravi fratelli musicisti, etc. etc. E allora? Mi vien naturale da concludere proprio parafrasando un ben noto detto popolare: “finché c’è cultura c’è speranza!” Con l’augurio di buone feste a Brindisi e a tutti i brindisini.