Oggi non è un primo giorno qualunque

Oggi non è un giorno qualunque.

Ore 9:30, Aula Magna gremita. Saluti, abbracci, “benvenuto!”, “bentrovata!”…

Sebbene siamo a scuola da parecchi giorni ormai, tra corsi di formazione, esami di idoneità e di recupero dei “debiti”, oggi, primo settembre, l’emozione si rinnova.

Il Collegio dei Docenti si apre e inizia il primo giorno di un anno scolastico nuovo.

L’atmosfera è serena. Il Preside non ci trasmette ansia, anzi, il contrario. Dietro di lui una slide: un toccante messaggio di saluto a tutti noi.

“Non siamo migliori o peggiori di altri – dice- Siamo diversi!”. I nuovi colleghi impareranno quanto questo sia vero, fin da oggi. Scorre i 18 punti all’ordine del giorno, fa una battuta senza mai perdere il carisma. “O capitano, mio capitano”: noi lo seguiamo, consapevoli dei risultati raggiunti finora. Se siamo una scuola che è diventata un esempio in Italia e all’estero, con oltre cento docenti e più di mille studenti lo dobbiamo alla sua “lucida follìa”.

Si discute di suddivisione dell’anno scolastico, di criteri per la formazione delle classi, delle linee guida del POF triennale, del Piano Annuale delle Attività… Diamo ad ogni punto l’attenzione e il tempo che merita. Alla fine condivide con il Collegio i messaggi di tre docenti in pensione che vogliono continuare a collaborare con noi a titolo di volontariato, non tutti della nostra scuola. Si commuove. Ci commuoviamo. Pensiamo che dalla scuola non si esce neanche quando una carta dice che sei in pensione. La scuola è una categoria dello spirito, non un lavoro.

Non contano gli anni di servizio che ciascuno di noi ha alle spalle: quello di oggi è un nuovo inizio.

Un anno scolastico che riparte è un’avventura uguale a nessun’altra.

E in questo nuovo primo giorno, non posso non ripensare ai miei docenti, quelli che hanno contribuito a fare di me (nel bene e nel male) l’insegnante appassionata che sono oggi… E voglio dir loro GRAZIE

Grazie a mio padre, Domenico Gatti, 48 anni nella scuola e da sempre nella mia vita, che mi ha fatto appassionare al sapere ancor prima di conoscere, che mi consolava raccontandomi gli episodi dell’Odissea e lasciando che stessi sulle sue ginocchia quando studiava filosofia, psicologia e didattica per i concorsi.

Grazie alla mia maestra delle elementari Bianca Camarda Saponaro, che mi ha insegnato a stare in un banco per imparare a sfidare me stessa.

Grazie alla prof. Rometta Paladini Ferrante della Giulio Cesare che mi ha fatto capire quanto sia importante gratificare un alunno perché acquisisca fiducia in se stesso e voglia fare sempre meglio.

Grazie al prof. Quirico Vasta per avermi insegnato il valore della maieutica e la passione per il pensiero filosofico, per avermi fatto capire che alla base di ogni apprendimento c’è un metodo che viene prima dei contenuti stessi. La sua voce e le sue osservazioni critiche risuonano nella mia mente ancora oggi.

Grazie al prof. Luigi Carducci per avermi fatto amare la letteratura attraverso l’incanto della sua voce, per avermi avviato alla conoscenza della poesia contemporanea, per avermi fatto accostare tanto alla poesia di Foscolo quanto a quella di Pasolini.

Grazie alla professoressa Giustina Favia, che mi ha dimostrato, proprio recentemente, che un insegnante è per sempre.
Grazie al prof. Arrigo Colombo, che mi ha insegnato un metodo infallibile per l’apprendimento e mi ha avviato verso “sentieri in utopia”.
Grazie al prof. Luigi Silori, assistente di Ungaretti, che mi ha fatto innamorare di Leopardi.

Grazie a Dacia Maraini, che, alla scuola di giornalismo, mi ha fatto scoprire il fascino del saggio letterario.

Grazie al prof. Salvatore Giuliano, dal cui esempio ho appreso che ci si deve mettere sempre alla prova accettando nuove sfide, che a scuola non si finisce mai di migliorarsi per rendere gli altri migliori.

Ma grazie anche a tutti i miei studenti, che mi hanno insegnato l’amore per questo “mestiere” magnifico.

Oggi è iniziato l’anno scolastico 2015/2016. Ancora una volta ragazzi e genitori si fideranno di noi, consegnandoci speranze, progetti e sogni.

Non li deluderemo. Anzi faremo quello che sappiamo fare meglio: star loro accanto, guidarli e farci guidare, insegnare imparando.

La Buona Scuola è già qui.

La regola è una sola (dice il nostro Preside): PASSIONE PASSIONE PASSIONE!

Buon anno scolastico a tutti!!!

Giusy Gatti Perlangeli