Un libro alla settimana: L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn

Cinque giorni fa mi trovavo a Barcellona, a passeggiare per La Rambla e a respirare quell’atmosfera particolare nella quale nuovo e antico si fondono in una sintesi unica. 

Barcellona trasuda di vitalità e di cultura: fuori dal Gran Teatro del Liceu la grande locandina del Macbeth, più avanti al Poliorama, il Gran gala flamenco especial chicuelo. 

Il Passeig de Gracia con la Pedrera e Casa Batllò, celeberrimi edifici di Antoni Gaudì, ti costringono a stare con la testa in su per ammirarne lo sperimentalismo geniale. 

Da Plaza Catalunya al Barrio Gotico: le stradine antiche e strette, i palazzi con i balconcini divampanti di gerani. I tapas bar in Plaza Real, la Cattedrale, le botteghe artigiane de La Ribera. Giusto per rimanere in centro. 

Con la bellezza struggente di Barcellona negli occhi, il catalano nelle orecchie, non potevo che parlarvi di un libro che ho nel cuore, diventato, ormai da tempo, un best seller internazionale: L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn.

“Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati. Erano i primi giorni dell’estate del 1945 e noi passeggiavamo per le strade di una Barcellona intrappolata sotto cieli di cenere e un sole vaporoso che si spandeva sulla rambla de Santa Monica in una ghirlanda di rame liquido.
«Daniel, quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno» disse mio padre. «Neppure al tuo amico Tomás. A nessuno.»
«Neanche alla mamma?» domandai sottovoce.
Mio padre sospirò, offrendomi il sorriso dolente che lo seguiva sempre come un’ombra.
«Ma certo» rispose a capo chino. «Per lei non abbiamo segreti.»

Dopo un incipit fulminante come questo, non si può che rimanere avvinti nella rete di questo romanzo.

La storia si svolge a Barcellona nell’estate del 1945. 

Daniel Sempere (undici anni ed orfano di madre), viene condotto dal padre, nel Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo magico e misterioso nel cuore del Barrio Gotico.

Per me i romanzi più belli sono quelli che parlano di libri perché svelano più segreti!

Fin dalle prime pagine, Zafòn cattura il lettore e lo conduce, con Daniel nel labirinto della storia.

Cosa c’è nel Cimitero dei Libri Dimenticati?  

Vi trovano posto tutti quei volumi che le persone hanno dimenticato e che, inesorabilmente, sono caduti nell’oblio. 

In realtà non sarà Daniel a scegliere il libro, ma è il libro che sceglierà colui che lo farà rivivere. Una volta nelle mani del nuovo lettore, questi deve prendersene cura come fosse un tesoro prezioso. libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro”.

Tra tutti Daniel prende un romanzo intitolato “L’ombra del vento”, opera di Juliàn Carax, uno scrittore totalmente sconosciuto, ma circondato dall’alone di una maledizione. 

Mi abbandonai a quell’incantesimo fino a quando la brezza dell’alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull’ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno”. 

 

Daniel è folgorato dalla storia e dall’autore tanto da dare inizio ad un’avventura che durerà dieci anni e che cambierà definitivamente il corso della sua vita facendolo piombare in un vortice di intrighi e misteri. Avverte infatti attorno a sé la presenza inquietante di un personaggio che, nel corso degli anni ha avuto il solo scopo di bruciare ogni libro scritto da Carax e pubblicato dall’editore Cabestany.

Dalle pieghe del passato emergono passioni illecite, amori osteggiati e impossibili, amicizie eterne, follie omicide e personaggi che hanno incrociato la loro vita con quella di Carax. Tutto avviene tra svelamenti improvvisi e colpi di scena inaspettati. Non manca il filone sentimentale, attraverso la devastante passione di Juliàn per Penelope Aldaya, parallela a quella, bruciante, che Daniel prova prima per la ricchissima e cieca Clara Barcelò e poi per Beatriz Aguilar, la sorella del suo migliore amico d’infanzia, Tomas.

Al fianco di Daniel, Zafòn mette Fermín Romero de Torres, un vagabondo acculturato e dalla parlantina colta che Daniel ha salvato dalla strada offrendogli un lavoro nella libreria del padre. Fermìn, personaggio straordinario e anticonformista, diviene così l’aiutante perfetto per le sue indagini e l’amico con cui confidarsi nei momenti di dubbio e di sconforto.

A volte è più facile confidarsi con un estraneo. Chissà perché. Forse perché un estraneo ci vede come siamo realmente, e non come vogliamo far credere di essere”. 

Lo stile narrativo di Zafòn è decisamente coinvolgente e riesce a fornire una descrizione precisa, quasi fotografica dei luoghi e delle ambientazioni: emerge il ritratto di una Barcellona ricca e affascinante che vive gli ultimi splendori del Modernismo, ma incapace di nascondere l’altra sua faccia, quella che la rivela scossa e profondamente ferita dalla guerra civile e dalla dittatura.

L’autore è così abile nella caratterizzazione dei personaggi da renderli vivi e palpitanti, quasi aleggiassero intorno a noi mentre ne leggiamo le vicende.

L’ombra del vento”, è un libro che non dà tregua, né consente mezze misure: fin dall’inizio il lettore se lo sente addosso e non può sottrarsi al fascino della storia. Ci si immerge nella lettura come se si trattasse di una questione di importanza vitale .

“Quel libro mi ha insegnato che la lettura può farmi vivere con maggiore intensità, che può restituirmi la vita”.

Tra le pagine del romanzo il lettore trova quasi tutti i generi letterari: il mistery con sfumature gotiche, il giallo poliziesco, il dramma sentimentale e l’acutezza del pamphlet satirico quando Zafon lascia parlare il personaggio di Fermìn. 

L’ombra del vento, è uscito in Spagna nel 2001 senza che il mondo della critica letteraria quasi se ne accorgesse. Estraneo a qualsiasi circuito promozionale, grazie al passaparola è diventato un clamoroso caso editoriale raggiungendo un successo mondiale e imponendo Zafòn sulla scena internazionale. 

Da allora non ha mai smesso di stregare milioni di lettori in tutto il mondo.

L’ombra del vento

Carlos Ruiz Zafòn

Traduzione di Lia Sezzi

Collana Oscar Grandi Bestsellers

Editore Mondadori 2004

Pagine 459

Prezzo Euro 13,00

Giusy Gatti Perlangeli