Buone pratiche scolastiche: il segreto è la sinergia

I.I.S.S. “E.Majorana” di Brindisi. 17 aprile: ultima assemblea d’Istituto dell’anno. Studenti e docenti ci lavorano insieme da mesi. E’ un piccolo gruppo di persone appassionate che è riuscito a coinvolgere una scuola intera su una delle emergenze più drammatiche del nostro tempo: la violenza di genere.
L’assemblea è stata il punto d’arrivo, per quest’anno, di un progetto iniziato nel 2017 e unico in Italia: l’istituzione di un’ora settimanale curriculare in cui in tutte le classi, contemporaneamente, si riflette, si svolgono dibattiti, si guardano filmati, si creano testi, poesie, canzoni, lavori di gruppo sulla violenza sulle donne. 1300 studenti affrontano, insieme con i loro docenti, un percorso formativo che, partendo dalla consapevolezza della gravità di un fenomeno antico e diffuso in tutto il mondo, si orienta verso una “nuova educazione sentimentale” fondata sul rispetto.
I ragazzi, che vengono troppo spesso etichettati come individui superficiali, incapaci di approfondimenti e interessati solo ai social e alla tecnologia, hanno invece dimostrato un interesse profondo per questo tema e si sono impegnati al massimo per dimostrare che la società che contribuiranno a creare, sarà migliore della nostra.
Al loro fianco in tutte le fasi, abbiamo generato insieme un piccolo “circolo virtuoso”. Abbiamo condiviso tutto: idee, scenografie, contenuti e coreografie. E abbiamo portato “in scena”, sul palco del Teatro Impero di Brindisi, il nostro grido: MAI PIU’ VIOLENZA SULLE DONNE.
Noemi, una farfalla vestita di rosso ha ballato sulle note de LA CURA di Battiato: “Perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”. Lucia, Alessia e Clara hanno scritto SILENZIO, un monologo che la loro compagna Giorgia ha interpretato con emozione: “Il suono delle sirene diventa assordante; luci blu e rosse filtrano dalla finestra di un posto ormai sconosciuto che fino a questo momento è stata casa mia”. Ernangelo ha scritto una piccola ballata: “Cos’è quello sfregio sul volto? E’ il segno di un sentimento che si è capovolto” mentre Carmine, Giorgia, Alberto e Simone hanno creato un video e una canzone rap: “Bisogna insegnarlo nelle scuole/Che togliere la libertà non è amore/Insegnare alle ragazze a denunciare/E ai ragazzi un comportamento esemplare”. Toccante il monologo DUE DI LEI, scritto interamente da Lorenzo e inserito in una suggestiva coreografia interpretata da Luna e Noemi sulle note di ONLY THE WINDS. Gloria ha recitato il monologo di Stefano Bartezzaghi SONO SOLTANTO PAROLE, in cui l’autore esemplifica quanto la nostra lingua sia condizionata dagli stereotipi di genere: “Uno squillo: il suono del telefono. Una squillo …dai non la dico nemmeno!”. La professoressa Annamaria Calbrese ha interpretato due commoventi brani dal libro di Serena Dandini FERITE A MORTE; Giada e Lorenzo hanno messo in scena il dialogo portato in tv da Paola Cortellesi e Claudio Santamaria: “Io forse ho sbagliato a sognare Candy Candy e Julia Roberts, ma non ho sbagliato quel giorno ad andarmene via. Mi chiamo Valentina e credo nell’amore”. Tra un’esibizione e l’altra, due importanti momenti di confronto con importanti associazioni che da sempre si spendono nella lotta contro la violenza di genere. Sono intervenuti Lia Caprera, Presidente del Centro Antiviolenza IO DONNA (che dal 1999 opera efficacemente sul territorio attraverso un servizio di ascolto telefonico, colloqui individuali con operatrici, percorsi di aiuto in caso di maltrattamento e violenza, sostegno all’emersione della violenza stessa) e Orazio Leggiero dell’Associazione Nazionale Maschile Plurale (una realtà di uomini impegnati, dal 2007, in riflessioni e pratiche di ridefinizione della identità maschile, plurale e critica verso il modello patriarcale, in relazione positiva con il movimento delle donne).
Il flashmob BREAK THE CHAIN (50 ragazze con le loro docenti) ha chiuso una bellissima giornata in cui le sinergie hanno funzionato alla grande creando un’importante occasione educativa e formativa per studenti e docenti. Il MAJORANA HA VOLUTO DIRE COSI’ IL SUO NO ALLA VIOLENZA DI GENERE.