Passeggeri maltrattati, ma la compagnia diffida invece di scusarsi

Non conoscevo la Bibbia. Se non per quelle poche pillole studiate al catechismo. Eppure ne avevo una edizione finemente rilegata, che faceva bella mostra di sé sul comodino della mia stanza da letto. Fino a ché un giorno non ho iniziato a sfogliarla. Prima svogliatamente. Poi con sempre maggiore attenzione. Credo che tutti abbiano avuto crisi mistiche, in momenti particolari della propria vita. Io non ho fatto eccezione. In fondo, si tratta di un libro dalla struttura narrativa molto semplice: organizzata in sessanta libri e divisa in due parti, l’Antico e il Nuovo Testamento. Pare sia stata scritta da quaranta autori diversi, nel corso di millecinquecento anni. Uno degli episodi biblici più famosi è contenuto nel libro di Saul.

 

E’ quello dello scontro di Davide con Golia, il gigante filisteo che terrorizzava gli ebrei, sfidandoli a duello. I due eserciti si confrontavano da quaranta giorni, con Golia che irrideva le truppe di Israele, invitandole a scegliere un guerriero che avesse avuto il coraggio di affrontarlo: il vincitore avrebbe permesso al suo popolo di sottomettere quello del perdente. Davide, un innocuo pastorello ebreo, si offrì di affrontarlo. Armato di una sola frombola e di cinque pietre riuscì a scagliarne una, colpendo il gigante in piena fronte. Golia crollò morto a terra e Davide si precipitò verso di lui e ne decapitò il cadavere, utilizzando la spada dello stesso nemico. I filistei si diedero alla fuga ma vennero inseguiti e decimati dagli ebrei.

Mi è venuto in mente questo episodio biblico apprendendo la querelle che vede contrapposta una insegnante di scienze motorie brindisina alla Grimaldi Lines. Lei, Titti Danese, ha la passione dei viaggi. Prende il largo spesso in occasione delle pause estive, natalizie e pasquali. Ed una delle sue mete preferite è la Grecia. Quest’anno aveva deciso di andare a Sivota. Si è imbarcata da Brindisi per Igoumenitsa su una nave della Grimaldi e quello che gli si è parato davanti assomigliava all’inferno dantesco. Gente in ogni dove: nei corridoi, nelle sale, perfino nei bagni. Ha deciso di riprendere tutto e, al ritorno, ha postato il filmato su youtube. Ha titolato il video “la vergogna del viaggio col traghetto della Grimaldi Lines”. Poi ha postato il video anche sulla mia pagina facebook. La reazione della Compagnia non si è fatta attendere. Scuse? Offerta di offrirle un nuovo viaggio in condizioni migliori? Neppure a parlarne.

Con una nota dell’Ufficio Legale la nostra Titti viene invitata senza indugio a rimuovere il video in quanto lesivo dell’immagine della Compagnia. Subdolamente la si accusa di aver violato la privacy dei passeggeri, avendone ripreso il volto (anche quello di bambini) senza il loro formale consenso. E, infine, si afferma candidamente che le navi della Grimaldi hanno cabine e poltrone a sufficienza per i passeggeri trasportati e che la Società non può essere ritenuta responsabile dei comportamenti poco urbani dei propri clienti. Insomma, una volta pagato il biglietto e imbarcati, ognuno può fare ciò che vuole. Ignoro se vi siano norme del Codice della Navigazione in merito. Certamente episodi come questo meriterebbero l’attenzione della nostra Autorità Portuale. Intanto, la nostra novella Davide, armata solo di telefonino, vorrebbe proseguire nella sua battaglia e si è ripromessa, per il futuro, di non imbarcarsi più da Brindisi. Quanti altri hanno preso analoga decisione dopo aver vissuto esperienze simili, vista la licenza di comportamento che la Grimaldi concede ai propri passeggeri? Essere rimasto l’unico vettore che garantisce i collegamenti con la Grecia giustifica simile menefreghismo?

Questo episodio, in fondo, fa il paio con l’altro, che ha visto per protagonista una passeggera non vedente albanese, maltrattata e discriminata (pare: qui non abbiamo filmati), durante il suo viaggio da Brindisi verso Valona, per la presenza del suo inseparabile golden retriever. Sembra che il cane spaventasse gli altri passeggeri, non avendo la museruola. Si fosse imbarcata sulla Grimaldi non avrebbe avuto problemi, visto che la Compagnia dichiara di non poter fare da balia ai clienti che utilizzano il suo naviglio. Certo, nel caso del traghetto per Valona Euopean Vojager il Comandante ha porto pubblicamente le scuse alla passeggera ed ha annunciato di aver avviato una inchiesta interna per accertare i fatti. Davvero la Grimaldi non vuole fare altrettanto? Si ricordi di Golia e del destino cui lo ha condannato la sua arroganza.

GIOVANNI ANTONINO